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26 ottobre - 6 novembre 2014

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A partire da 1.600 €


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Descrizione

Durante questo insolito viaggio si visita la capitale del Togo, Lomé, con il suo Grand Marché dove si trovano feticci, “gri gri” (amuleti) e dove gli adepti dell'animismo locale comprano gli elementi necessari per i loro culti. Inoltre, percorrendo gli stati del Benin e Burkina Faso, si assiste a numerose cerimonie vudù e all’uscita delle maschere sacre che appartengono alle diverse etnie locali. In Benin si visita il villaggio di Ganvie, costruito su palafitte e i villaggi dei Tamberma e dei Somba, situati sulla catena montuosa dell’Atakora e considerati fra gli esempi più belli di architettura tradizionale africana. Si continua con la partecipazione alla festa tradizionale delle maschere Zangbeto che rappresentano gli spiriti non umani, le forze della natura e della notte, le maschere Egun che simboleggiano gli spiriti dei defunti, le maschere Gelede legate al culto della Madre Terra. In Burkina Faso invece, dopo aver visitato la capitale Ouagadougou, si assiste all’uscita delle maschere Bobo-Bwa che sono regolarmente impiegate nella celebrazione di miti, alla cerimonia delle maschere a foglie di cui scrisse l’etnologo Guy Moral e infine le maschere Nunuma utilizzate per rappresentare e perpetuare il rapporto con gli dei. Inoltre in Burkina si visita il caratteristico villaggio dei Lobi, etnia tra le più chiuse d’Africa, che ha mantenuto inalterate le proprie tradizioni e del villaggio Dagarti con le sue case fortificate. Un viaggio affascinante che permette di avvicinarsi alla cultura delle maschere di Togo, Benin e Burkina Faso, Paesi ancora poco conosciuti e ancorati alle proprie tradizioni arcaiche.

Programma

Giorno 1: Sabato 19 marzo
Italia – Lomè (Togo)
Partenza dall’Italia con volo diretto a Lomé. All’arrivo, accoglienza e trasferimento all’hotel Ibis o similare. Pernottamento.

 

Giorno 2: Domenica 20 marzo 
Lomè - Grand Popo (Benin)
Prima colazione e mattinata dedicata alla visita del famoso mercato dei feticci di Lomè dove si vendono gli ingredienti dei sacrifici vudù. E' qui che i vari adepti dell'animismo locale vengono a comprare gli elementi necessari per i loro culti. Durante la visita i responsabili del mercato mostrano i gri-gri, manufatti utilizzati per risolvere i problemi della vita di tutti i giorni. Lomé è una città ordinata: da una parte il calmo quartiere amministrativo, dove si ammirano alcuni edifici in stile coloniale; dall’altra il vivace quartiere degli affari, dominato dal mercato centrale. Si assiste successivamente ad una celebrazione dedicata al vudù Koku, il Vudù della guerra. Il ritmo sfrenato dei tamburi, l’improvviso scatenarsi di una trance, una volta presi dal sacro furore gli adepti di Koku si feriscono con pezzi di metallo, accompagnati dai canti dei fedeli. Si prosegue per il confine con il Benin e successivo trasferimento per Grand Popo, all’arrivo sistemazione presso l’Auberge de Grand Popo, o similare. Cena e pernottamento.

 

Giorno 3: Lunedì 21 marzo 
Grand Popo - Bohicon
Prima colazione e successiva partecipazione alla festa tradizionale della popolazione Fon nel sud del Benin. Durante questa cerimonia si assiste all’uscita della maschera Zangbeto, grande maschera coperta di paglia colorata, rappresenta gli spiriti non umani, le forze della natura e della notte che hanno abitato la terra prima ancora dell’uomo. I portatori delle maschere, che conservano un’identità indipendente, avente vita propria, appartengono a una società segreta e la loro identità è sconosciuta ai non iniziati. L’uscita di Zangbeto è una gran festa per il villaggio, in quanto propizia la protezione degli spiriti e tiene lontane le presenze minacciose. Il roteare della maschera simboleggia la purificazione spirituale che Zangbeto produce nel villaggio e l’esecuzione di miracoli garantisce che la sua presenza onnipotente è davvero efficace. Al termine della celebrazione si prosegue a nord di Cotonou dove si estende la regione lacustre, da qui si raggiunge a bordo di piroghe Ganvie, esteso villaggio costruito su palafitte. Gli abitanti, l’etnia Tofinou, costruiscono le loro capanne su dei pali di teck e ricoprono i tetti delle loro abitazioni con una spessa coltre di paglia. La pesca è l’attività principale di questa popolazione il cui isolamento ha permesso di conservare le abitudini e le regole di costruzione originarie. Nelle piroghe, che uomini, donne e bambini conducono con facilità con l’aiuto di lunghe pertiche, si scandisce la vita quotidiana. Successiva partenza in direzione della città caotica di Bohicon, all’arrivo sistemazione presso l’Hotel Dako o similare. Cena e pernottamento.

 

Giorno 4: Martedì 22 marzo
Bohicon – Abomey - Bohicon
Prima colazione e mattinata dedicata alla festa delle maschere Egun, cerimonia tradizionale delle popolazioni Fon e Yoruba nel sud del Benin. Secondo la popolazione locale le maschere Egun rappresentano gli spiriti dei defunti e di fatto sono i defunti stessi. Gli uomini che rappresentano Egun sono sempre degli iniziati. Arrivano dalla boscaglia indossando vestiti colorati e brillanti, e sfilano nelle vie del villaggio lanciandosi repentinamente all’inseguimento dei curiosi e incauti spettatori. Successiva visita del Palazzo Reale d'Abomey, i cui muri sono decorati con i simboli degli antichi re del Dahomey. Il palazzo è ora un museo che conserva le spoglie mortali dei re e un tempio costruito con argilla mischiata con polvere d'oro e sangue umano. Il Regno del Dahomey stabilì le basi del proprio potere su uno stato permanente di guerra che gli permise di catturare prigionieri da rivendere come schiavi. L'esercito reale era formato anche da truppe femminili, che si caratterizzavano per l'audacia e la bellicosità. Nel pomeriggio si partecipa all’uscita delle maschere Gelede legate al culto della Madre Terra, alle stagioni e ai suoi riti agricoli, per propiziare la fertilità dei campi e delle genti, unica e vera condizione di gioia e serenità per tutta la comunità. Colori, movimenti, tamburi e folla si fondono in una sola vivace coreografia. Maschere dalle movenze di marionette raccontano storie a carattere morale e umoristico per l’educazione e il divertimento dei villaggi. Per i non iniziati quello che risalta è il lato burlesco delle pantomime messe in scena dalle maschere: solo gli iniziati ne conoscono gli aspetti simbolici e segreti. È un originale mix di teatro di strada e teatro magico. Rientro in serata in hotel, cena e pernottamento.

 

Giorno 5: Mercoledì 23 marzo
Bohicon – Taneka – Natitingou
Prima colazione e successiva escursione a piedi alla scoperta degli antichi villaggi Taneka situati sulle pendici dei monti omonimi. Questi villaggi sono composti da capanne rotonde con i tetti conici, protetti al centro da vasi di terracotta. La parte superiore dei villaggi è abitata dai sacerdoti dei feticci, vestiti con una pelle di capra, e dai giovani iniziati. Questa popolazione abita su un sito archeologico da più secoli. Pare che i primi abitanti, d'origine Kabyé, abbiano occupato la montagna nel IX secolo d.C. Da allora altre popolazioni si sono unite a loro formando una specie di melting-pot. Ogni gruppo ha conservato i propri culti ed i propri riti d'iniziazione, e nello stesso tempo insieme hanno creato delle istituzioni religiose e politiche comuni. Mentre si cammina tra case a tetto conico, su viuzze delimitate da pietre lisce, è possibile incontrare giovani e adulti con il capo raso, semi nudi che si preparano a delle celebrazioni iniziatiche. I Taneka, ritengono che per diventare uomo ci vuole tempo, pazienza, e tanto sangue d'animali sacrificati. Insomma un processo lungo tutta un'esistenza, a tal punto che la vita stessa diventa un rito di passaggio. Non più dunque un'esistenza cadenzata da un prima e da un poi, ma percorsa da un'unica tensione. Si prosegue in direzione di Natitingou, città natale del presidente Mathieu Kerekou, all’arrivo sistemazione presso il Tata Somba o similare. Cena e pernottamento.

 

Giorno 6: Giovedì 24 marzo
Natitingou
Prima colazione e successiva visita dei villaggi Somba e Tamberma. Nel nord del Benin (e del Togo) vivono delle popolazioni definite le popolazioni delle case fortificate. Queste regioni figurano fra le più autentiche del continente africano, dove la vita si perpetua senza cambiamenti da secoli, all’interno di grandi case patriarcali fortificate ed isolate. I Tamberma ed i Somba, rappresentano un esempio perfetto di questo genere di civilizzazioni. Per delle ragioni di difesa si sono rifugiati da secoli nella catena montuosa dell’Atakora, su un territorio di difficile accesso. Le loro case sono simili a piccoli castelli fra gli esempi più belli di architettura tradizionale africana. Durante l’escursione si ha modo entrare nelle case per ammirare e comprendere le abitudini della vita quotidiana. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

 

Giorno 7: Venerdì 25 marzo
Natitingou – Ouagadougou (Burkina)
Prima colazione e partenza in direzione del confine con il Burkina. Lungo il tragitto si raggiunge Tanguieta, la città più a nord del Benin, che viene isolata a sud da uno spettacolare canyon. Si prosegue in direzione della capitale burkinabé, sosta per l’incontro con i Gourmantché seconda etnia del Paese, dispersa nelle savane centro orientali. Le loro case, capanne raccolte e protette da un muro, sono circondate da campi di miglio aridi dove mandrie di zebù pascolano in attesa delle piogge. All’arrivo a Ouagadougou sistemazione presso l’hotel Ok Inn o similare. Cena e pernottamento.

 

Giorno 8: Sabato 26 marzo
Ouagadougou - Houndè

Prima colazione e mattinata dedicata alla visita della città. Essa rappresenta la tipica metropoli dell’Africa Nera. Nonostante non abbia molte attrattive turistiche, Ouagadougou, è uno dei maggiori centri culturali dell’Africa occidentale. È inoltre la capitale della cinematografia africana in quanto ospita il Fespaco, il più importante festival cinematografico del continente. Una città che non ha ancora smesso del tutto i panni del villaggio. Nonostante il cemento e l’asfalto la popolazione perpetua stili di vita dei villaggi d’origine. Anticamente la pianta della città era centrata sul Palazzo del Moro Naba, il Grande Imperatore dei Mossi. Il Palazzo esiste ancora, ma non sembra più essere il baricentro della città. E’ stato sostituito dal Mercato Centrale, ora in via di rinnovo. In periferia è presente un mercato artigianale in cui veri e propri artisti producono, espongono e vendono il risultato del loro lavoro e un museo che presenta una bella collezione di maschere. Successiva partenza in direzione di Houndè, all’arrivo sistemazione presso il campo. Cena e pernottamento.

 

Giorno 9: Domenica 27 marzo
Houndè
Prima colazione e partecipazione all’uscita delle maschere Bobo-Bwa che sono regolarmente impiegate nella celebrazione di miti. Alte più di due metri e di bella fattura queste maschere piatte sono bianche con disegni geometrici neri e rossi e sono fra le più spettacolari del Paese. Alcune maschere eseguono con l'aiuto di altri personaggi delle vere pièce teatrali. I Bwa sono dei coltivatori delle savane e la loro società è divisa in clan: i contadini, i fabbri ed i griot (cantastorie incaricati della trasmissione degli eventi del passato). La maggior parte di loro è rimasta fedele alla religione tradizionale. Rientro al campo, cena e pernottamento.

 

Giorno 10: Lunedì 28 marzo
Houndè – Gaoua
Prima colazione e successiva partecipazione alla cerimonia delle maschere a foglie di cui parla il famoso etnologo Guy Moral. Egli racconta che “tutti gli anni, in ogni villaggio Bobo, le maschere di foglie escono dalla savana dove in gran segreto vengono fabbricate. Dopo essere state accolte dai sacerdoti, entrano nel villaggio e lo percorrono in ogni senso per purificarlo. Sfiorando uomini e loro dimore, catturano i flussi negativi accumulati giorno dopo giorno attraverso le malefatte di ciascuno. Tutti questi fermenti di disordine, le maschere li portano nella savana, lasciandosi alle spalle una comunità rigenerata”. Si prosegue in direzione di Gaoua, all’arrivo sistemazione presso l’Hotel Hala. Cena e pernottamento.

 

Giorno 11: Martedì 29 marzo
Gaoua – Villaggi Lobi – Gaoua
Prima colazione e giornata interamente dedicata alla scoperta del villaggio dei Lobi. I Lobi del Burkina sono il gruppo più chiuso di questa etnia, distribuita anche in Ghana e Costa d’Avorio. Questa popolazione possiede i villaggi più caratteristici e, grazie alla sua chiusura, ha mantenuto inalterate le sue tradizioni. Ogni famiglia allargata vive in una grande costruzione in argilla. I Lobi ancor oggi scolpiscono delle belle statue destinate al culto degli antenati. Durante la visita si viene accompagnati da una guida parlante la lingua lobi, condizione indispensabile per riuscire a superare la chiusura intrinseca di questa popolazione. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

 

Giorno 12: Mercoledì 30 marzo
Gaoua – Gurunsi
Prima colazione e partenza in direzione dei villaggi Dagarti. Si percorre una pista poco battuta dal turismo per inoltrarsi in un territorio di case fortificate, popolato da questa etnia. Incontro con gli abitanti dei villaggi durante il quale è possibile conoscere alcuni aspetti della loro vita e dei loro culti. Si prosegue in direzione della regione di Gurunsi, all’arrivo sistemazione in campo, cena e pernottamento.

 

Giorno 13: Giovedì 31 marzo
Gurunsi – Tenkodogo
Prima colazione e partecipazione all’uscita delle maschere Nunuma, realtà animista, che le utilizza per rappresentare e perpetuare il proprio rapporto con gli dei. Nella savana, al di fuori del villaggio, le maschere si danno appuntamento per una grande festa che dura giorni e giorni. Provenienti da differenti villaggi si possono riconoscere maschere che rappresentano antilopi, lepri, caimani, anatre, serpenti, scimmie e tartarughe. Il mondo della savana è riunito, e con esso gli spiriti, pronti a danzare ed estasiare il pubblico. Per loro si tratta d’un vero e proprio atto di culto. Si prosegue in direzione di Tenkodongo, all’arrivo sistemazione all’hotel Djamou o similare, cena e pernottamento.

 

Giorno 14: Venerdì 1 aprile
Tenkodogo – Sokode
Prima colazione e partenza in direzione dei villaggi Mossi, che rappresentano la popolazione maggioritaria del paese. La storia del Burkina è intimamente legata agli alti e bassi dei quattro regni Mossi che hanno dettato legge per secoli in queste contrade saheliane. Degli antichi splendori restano racconti, tradizioni mistiche e soprattutto un temperamento fiero. Si prosegue per il confine del Togo dover si incontrano i villaggi dei Moba che abitano in case di argilla, dalla forma circolare, con tetto conico in paglia. Un muro circonda e protegge le capanne di una stessa famiglia. All’arrivo si visitano i piccoli villaggi, distribuiti su ampi territori: il risultato offerto allo sguardo del viaggiatore è un quadro impressionista in cui, secondo le stagioni, il verde o il color terra è punteggiato, a mo’ di colpi di pennello, dalle piccole concentrazioni umane. In serata si assiste alla festa tradizionale della popolazione Tem. Al centro del villaggio un gran fuoco illumina i presenti, che danno avvio alle danze al ritmo incalzante dei tamburi. I danzatori in stato di trance si lanciano nelle braci, le prendono in mano e in bocca, se le passano ovunque sul corpo senza riportare alcuna bruciatura né dare segno di dolore. Forse sono proprio i feticci che proteggono contro il fuoco. Sistemazione presso l’hotel Central o similare, cena e pernottamento.

 

Giorno 15: Sabato 2 aprile
Sokode - Lomé
Prima colazione e successivo trasferimento per Lomé. All’arrivo si effettua A Lomè sono a disposizione delle camere in day use presso l’hotel Napoleon Lagune. Trasferimento in serata in aeroporto per imbarcarsi sul volo di rientro in Italia.

 

Giorno 16: Domenica 3 aprile
Arrivo in Italia
.

 

Una sola data di partenza: 19 marzo 2011

Prezzi

Quota: euro 2.400,00 a persona in camera doppia
Supplemento sistemazione camera singola: euro 450,00
Visti consolari: Togo € 120,00 / Benin € 100,00 / Burkina € 100,00 (inclusi i costi delle tre pratiche)
Modalità di pagamento: 30% alla prenotazione e saldo 30 gg. prima della partenza
Partenza garantita. Numero massimo di partecipanti: 10

 

ATTENZIONE! E’ obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla.

 

La quota comprende:
- Tutti i transfer aeroporto/hotel/aeroporto
- Tutti i trasferimenti interni in 4X4 o minibus
- Pernottamenti in campi e alberghi, come specificato nel programma
- Trattamento di pensione completa dalla colazione del giorno 2 al pranzo del giorno 15
- Attrezzatura da campeggio (eccetto sacco a pelo e cuscino)
- Guide esperte locali in lingua italiana
- Assicurazione medica e bagaglio

 

La quota non comprende:
- Volo internazionale  (quotazione su richiesta) 

- Visti consolari d’ingresso (Togo, Benin e Burkina Faso)
- Cena del primo e ultimo giorno
- Sacco a pelo e cuscino per i pernottamenti in tenda
- Bevande, mance, e spese personali di ogni genere
- Assicurazione annullamento viaggio
- Non è prevista la figura dell’accompagnatore dall’Italia
- Assistenza in aeroporto alla partenza
- Tutto quanto non espressamente indicato nel programma

Contratto e Assicurazioni

1) Il contratto che usa Azonzo Travel è quello approvato da Assotravel, Assoviaggi, Astoi e Fiavet
Prima di firmare il contratto, leggi le condizioni contrattuali
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In merito al punto 10 delle condizioni contrattuali (RECESSO DEL CONSUMATORE), si precisa che l'importo della penale in caso di cancellazione ammonta al:
15% del costo del viaggio se la cancellazione avviene fino a 46 giorni prima della partenza
25% del costo del viaggio se la cancellazione avviene da 45 a 30 giorni prima della partenza
40% del costo del viaggio se la cancellazione avviene da 29 a 15 giorni prima della partenza
60% del costo del viaggio se la cancellazione avviene da 14 a 7 giorni prima della partenza
100% del costo del viaggio se la cancellazione avviene da 6 a 0 giorni prima della partenza
e che le suddette condizioni sono sempre valide a meno che non siano specificate diversamente nel programma di viaggio proposto.

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